Il silenzio trasparente del non fare

di Paolo Menghi
Poiché siamo condizionati a credere che la sofferenza possa essere evitata semplicemente eliminando le sensazioni spiacevoli, abitualmente ci limitiamo a evitarle, a cercare di non accorgercene o a combatterle. Il risultato è noto a tutti. Alcuni, troppo fragili per combattere le sensazioni spiacevoli, le subiscono; se hanno poi la sfortuna di imbattersi nella ‘teoria della santa sopportazione’ potranno convincersi che tale sconfitta sia auspicabile, al punto da fargli meritare addirittura il paradiso; chiamano questa sudditanza accettazione, ma accettazione non è.

Altri, più fragili ancora, con un disperato sforzo semplificatore, negano ogni sensazione spiacevole eliminando la metà oscura; vagano con impressionanti sorrisi stereotipati sulle labbra, nel disperato tentativo di comunicare una felicità da cui sono tanto lontani da esser costretti a inventarla.

Dietro l’accettazione c’è un percorso lungo e profondo che, prima, si basa sulla conoscenza esatta, perché neutra, di ciò che si prova e, poi, sul rilassamento inteso come accoglimento del contatto con le sensazioni che iniziano a pulsare in noi. Dare uno spazio interiore alle nostre risposte emotive e mentali agli stimoli che ci raggiungono, apre a un vero rilassamento. E ciò rende abbastanza forti da saper accogliere e sostenere anche sensazioni di piacere e di libertà.
Ma se ci pensate bene tutto ciò è un apprendimento a ‘non fare’, perché in realtà le sensazioni sono già comunque in noi, così come è già presente in noi il contatto con esse. Oltre il subirle, il negarle, l’opporvisi e l’inventarle, esiste un silenzio che non è inerzia né passività né azione. È il silenzio trasparente del ‘non fare’: una pace fatta di presenza e accettazione; insieme.
Questa ‘manovra’ di apertura interiore e di rilassamento, possibile nonostante l’intensità emergente, è alla base del processo di conoscenza integrale alla quale vi state formando: dalla prima classe di yoga, proseguendo poi attraverso le diverse esperienze di questa scuola, fino a diventare veri studenti di chi vi ha fornito queste esperienze, diventando gli insegnanti del suo metodo.

da Come diventare un bravo cuoco, Paolo Menghi, Trasformare la mente p. 176

Trasformare la mente di Paolo Menghi è disponibile su IBS

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