Meditare significa entrare nella coscienza priva di oggetto

di Paolo Menghi

Meditare significa entrare nella coscienza priva di oggetto, ma è inutile pretendere di meditare fintanto che non siano attivati gli altri centri di energia lungo il nostro asse cerebrospinale. Non bisogna avere fretta, ma occorre lavorare con costanza e umiltà seguendo al dettaglio le indicazioni impartite dalla guida che si è scelta.Per questo usiamo una grande varietà di tecniche, anche se le tecniche, di per sé, non portano da nessuna parte. Qualunque strumento può essere usato per andare verso una coscienza più ampia o per scappare nell’isolamento di una coscienza più piccola. Ciò che conta è la continuità nell’uso dell’ampiezza. Prima o poi, si evidenzierà l’attitudine con cui fino a quel momento lo strumento è stato usato.

Di norma le persone entrano in una via di ricerca pensando di verificare ciò che la loro mente ha già predeterminato, con poca apertura a una ricerca effettiva. Ma nella scuola di normodinamica le tecniche usate, se praticate con continuità, metteranno gli studenti di fronte all’inevitabile falsità della loro intenzione iniziale. Questo sarà il primo risultato: una crisi necessaria e fondamentale, un primo momento di contatto con se stessi che metterà in evidenza la loro attitudine consentendogli una scelta.

Senza una retta attitudine, nessuno strumento è utile in se stesso, anche se seguire una retta attitudine fin dall’inizio è impossibile. Pretendere già in partenza un volere pulito rende impossibile la partenza. Fingere che quel volere sia già pulito rende impossibile la continuazione. La strada si percorre ripulendo il desiderio di percorrerla. Ecco perché non è proficuo impiegare il tempo in disquisizioni teoriche prevenute, ma piuttosto è utile impiegarlo in una pratica costante, accettando con tranquillità che nel corso del lavoro l’attitudine di ciascuno sarà soggetta a numerose verifiche. Sappiate quindi fin dal principio che quando la verifica vi metterà di fronte alla falsità con cui avete lavorato, avrete voglia di lasciar perdere e andarvene, e invece proprio quell’evidenza e quella reazione saranno il primo risultato e il primo test raggiunti tramite la vostra pratica.

da Trasformare la mente, Paolo Menghi, Ubaldini editore, p. 52

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